Proprietà industriale nella percezione e nei comportamenti dei cittadini: il nuovo rapporto EUIPO evidenzia un netto miglioramento dell’Italia.

Martedì, 24 Novembre 2020

È stato pubblicato in data odierna il nuovo rapporto di EUIPO in tema di comportamenti e consapevolezza dei cittadini europei circa la proprietà intellettuale e le sue violazioni: European Citizens and Intellectual Property: Perception, Awareness and Behaviour – 2020. Lo studio testimonia come sono percepiti i diritti di proprietà intellettuale (PI) dai cittadini europei, oltre a dare un quadro particolareggiato in tema di comportamenti ed attitudini dei cittadini dei Paesi membri in relazione alla contraffazione e alla pirateria online.

Giunto alla terza edizione, il rapporto evidenzia un graduale e incoraggiante cambiamento nella comprensione dei fenomeni e della generale crescente consapevolezza dell’importanza della tutela dei diritti di PI.

Grazie alle interviste condotte in ciascuno dei 27 Paesi dell’UE, è stato evidenziato un sostanziale calo dal 7% al 5% del campione, per quanto riguarda l’acquisto volontario di merce contraffatta, così come per la pirateria, dal 10% all’8%. In particolare, risulta molto interessante il dato italiano, migliore rispetto al dato medio europeo: solo il 2% del campione dichiara di aver acquistato volontariamente merce contraffatta nell’ultimo anno, un dato in forte calo rispetto all’ultimo rilievo del 2017 (-4 punti), che fa dell’Italia il Paese più virtuoso in tal senso secondo lo studio. Ugualmente, per l’accesso intenzionale a contenuti internet illegali, per l’Italia si registra un valore pari al 6% del campione (-1 punto rispetto al 2017), tra i più bassi in assoluto.

Inoltre, il 42 % degli europei dichiara di aver pagato per accedere a contenuti protetti da diritto d’autore provenienti da una fonte legale, mentre il dato dell’Italia si attesta invece sul 45%, in forte crescita rispetto all’ultimo rapporto datato 2017.

Come detto, la ricerca dimostra che l’80% dei cittadini europei possiede in generale una buona conoscenza e comprensione dei diritti di PI e che coloro che hanno conoscenze più approfondite sono certamente meno propensi ad acquistare prodotti contraffatti o a scaricare contenuti illegalmente.

I dati in continuo miglioramento, soprattutto per l’Italia, sembrano confermare l’importanza del lavoro svolto dalla DGTPI-UIBM e dal Consiglio Nazionale per la Lotta alla Contraffazione e all’Italian Sounding (CNALCIS) per accrescere tra i cittadini la consapevolezza e la conoscenza dell’importanza della tutela dei diritti di PI. Occorre ora proseguire nella medesima direzione: favorire con altrettanta forza iniziative ed eventi di informazione, comunicazione e sensibilizzazione al fine di promuovere una cultura della legalità e politiche anticontraffazione soprattutto tra i giovani e giovanissimi (con una fascia d’età compresa tra i 15 e i 24 anni e che risultano essere i soggetti maggiormente inclini ad ammettere di aver acquistato prodotti contraffatti o di aver avuto accesso a contenuti online piratati), che rappresentano la categoria più vulnerabile e attiva su internet.