Il piano per contrastare la contraffazione in Campania

Il 21 marzo 2019 è stato firmato un Protocollo per la lotta alla contraffazione tra le cinque Prefetture della regione Campania e il Ministero dello Sviluppo Economico, DG lotta alla contraffazione, oggi DG Tutela Proprietà Industriale – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, in continuità e nell’alveo di un precedente protocollo volto ad istituire un Piano di azione per il contrasto dei roghi dei rifiuti, sottoscritto nel novembre 2018  dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dai Ministeri dell’Ambiente, dell’Interno, dello Sviluppo Economico, della Difesa, della Salute, della Giustizia, l’autorità politica per la Coesione - Ministro per il Sud e dalla Regione Campania.

Obiettivo del Protocollo MiSE- Prefetture è prevenire e contrastare la contraffazione in Campania – dove peraltro ampie sono le correlazioni con altri reati, non ultimo lo smaltimento illecito e la combustione dei rifiuti - attraverso un’azione multipla ed integrata, coordinata  a livello locale dalle Prefetture  e coerente con gli indirizzi e le politiche nazionali, da diffondere capillarmente sul territorio regionale.

La DGTPI-UIBM ha dunque avviato  un percorso strutturato di interventi diversificati, che da un lato si rivolge alle imprese, ai cittadini e ai consumatori,  in primo luogo giovani, con un programma di attività di informazione e sensibilizzazione mirate e a carattere innovativo; dall’altro si propone di rafforzare la capacità di enforcement e i presidi anticontraffazione sul territorio, a partire anche da attività di analisi dei profili di rischio del contesto locale per orientare e rendere più efficace l’azione repressiva.

D’altra parte informare e sensibilizzare i cittadini sul disvalore e sui rischi della contraffazione, significa favorire un cambiamento culturale e comportamentale di acquisto,  alimentando così un circolo virtuoso di sviluppo sano del sistema imprenditoriale e attivando una concorrenza leale tra aziende, nel rispetto dei consumatori, dei lavoratori e dell’ambiente.

Tale approccio, pluralistico per attori e modalità d’intervento, potrebbe essere utilmente replicato in tutto il Paese, qualora dimostrasse la sua validità ed efficacia nel territorio campano. 

Gli ambiti di azione individuati nel Protocollo si declinano pertanto lungo 4 direttive principali:

1. ANALISI DELLA CONTRAFFAZIONE NEI TERRITORI CAMPANI

2. FORMAZIONE E INFORMAZIONE ALLE IMPRESE

3. SENSIBILIZZAZIONE

4. SUPPORTO ALL’ENFORCEMENT